Gli articoli pubblicati da: Davide Podesta

Davide Podesta

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Nell’agosto 1997 ho acceso la tv ed invece dei cartoni ho trovato la Classica di San Sebastian. Da quel giorno è stato solo ciclismo, pedalato, gareggiato e raccontato ma soprattutto vissuto. Per me non è metafora di vita, è l’essenza: un amore incondizionato e puro, critico e consapevole ma neppur minimamente deteriorabile. Se leggo la Gazzetta in un bar lascio aperta la pagina del ciclismo affinché qualcuno la legga, se la discussione finisce sull’argomento state certi che metterò il cuore sul tavolo. Trasgredisco solo per le Olimpiadi, sia estive che invernali e detesto ogni critica che non sia costruttiva, soprattutto quelle di chi non accetta il passare degli anni. Suoi e degli altri.

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Zona K2

Dal 2005, direi giugno, nasce la mia passione per la montagna. Passione strettamente epistolare (due ciaspolate le mie prestazioni massime in quota, perchè gli skilift non contano) che prende il via con la lettura di Cometa sull’Annapurna, di Simone Moro, racconto…

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La mia parte irrazionale

Alla vigilia del Giro 2004, che partiva da Genova, ebbi la fortuna di pedalare per un centinaio di chilometri a ruota di Cipollini e della sua squadra di quel periodo, la Domina Vacanze. Di quel giorno, oltre ad una emozione…

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Mestiere ciclista: micro guida per i neofiti

La recente notizia dell’espulsione di Nibali dalla Vuelta di Spagna ha suscitato un notevole scalpore: come è possibile che un campione del genere possa commettere una tale leggerezza? Proverò in maniera più chiara possibile a spiegare qualche piccolo “segreto” del…

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Sputa, sgrana, scatta…

Avevamo lasciato Chris Froome giusto un annetto fa, solitario e dolorante mentre abbandonava il Tour de France con le ossa rotte. Lo ritroviamo in Maglia Gialla, autore di una tanto meritata quanto criticata rivincita contro avversari e sfortuna: tutti messi nel…

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Insta-ncabili (prendetela sul ridere e non offendetevi troppo)

Ammetto che condividere sui social sia una tentazione frequente (e Pagina2cento vive di questo), comprendo che vedere ricompensata la propria fatica con una pioggia di like dia un certo narcisistico piacere e confesso di averlo fatto e farlo ancora ogni…

Richard Virenque arriva con le dita rivolte al cielo nella tappa di Saint Flour al tour 2004. La dedica è per un suo amico.

Le dita al Cielo

Capita spesso di svegliarsi durante un sonno profondo pensando di cadere, e quando accade è sempre un gran bel sogno quello che si stava facendo. Un amico mi raccontava che a lui succedeva una cosa simile con l’aggravante di una…

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