Una squadra in serie A: il BIC Genova

A Genova si parla molto di Genoa e Sampdoria. Nei bar, nelle scuole, al lavoro e sui mezzi pubblici. Il lunedì poi è il giorno in cui le prestazioni delle due genovesi sono sulla bocca di quasi mezza città. E gli altri sport? Esiste, ad esempio, il BIC Genova: la squadra di basket in carrozzella della città, che gioca, come Genoa e Sampdoria nella massima serie, la A1. Abbiamo intervistato Andrea Cavallaro, vice presidente e team manager del BIC Genova, che ringrazio per la disponibilità e la cortesia con cui ha sempre collaborato con noi, visti anche i suoi numerosi impegni lavorativi.

Chi è Andrea Cavallaro (normodotato) e come si è avvicinato al basket in carrozzina?

“E’ nato tutto per caso. Vado sotto i ferri per sistemare il collaterale sinistro rotto durante una partita di basket. Nella segreteria dell’ortopedia dell’ Ospedale Galliera incontro un mio ex-compagno di squadra: Daniele Pedemonte. Lui, amputato in seguito ad un incidente stradale, mi invita ad andarli a vedere giocare. All’epoca si giocava ancora alla Crocera di Sampierdarena. Io in stampelle assisto a diverse loro partite da spettatore. Il vedere le loro prodezze, l’agonismo, la voglia, la cattiveria agonistica, il non darsi mai per vinti ed il cuore con cui giocavano ogni palla mi ha preso dentro. Quelle erano le basi anche della mia pallacanestro, le basi che mi insegnò mio padre. Nella stagione successiva, la 2011/2012 le mie visite aumentarono, tanto da andare anche in trasferta per seguire la partita come tifoso “speciale”. Da li l’escalation. Scoorer e addetto stampa nella stagione della promozione in A (la scorsa) e adesso Vice Presidente e Team manager. Il coinvolgimento è a 360°. Assistere ad un incontro di basket in carrozzina e poter vivere circa due ore di straordinaria passione è educativo, trasmette energia e dà una gioia infinita. I “miei” ragazzi, seduti ognuno sul proprio mezzo, ballano e combattono allo stesso tempo, fanno a sportellate e scintille, ma offrono la mano all’avversario per farlo rialzare in seguito ad una caduta, buttano fuori ogni possibile goccia di sudore. Loro sono atleti, atleti veri ed ognuno con la sua storia, e per questo eccezionali e normali allo stesso tempo.”

Cosa è il BIC Genova e quando è nato?

Sin dal lontano 1997, il BIC Genova trova la sua funzione primaria, ossia quella sociale, nel restituire la speranza e la voglia di vivere e di poter praticare sport a persone affette da disabilità motorie agli arti inferiori. Nel 1997, la squadra non si chiamava ancora BIC, in concomitanza del Salone Nautico di Genova, venne presentata alla stampa la prima squadra di basket in carrozzina della Liguria: POLISPORTIVA LLOYD ITALICO GENOVA. Nel 2006 nasce una forte collaborazione con il Don Bosco di Sampierdarena, la squadra prende la denominazione LLOYD ITALICO DON BOSCO GENOVA. Alla fine della stagione sportiva 2011/2012, dopo una fantastica cavalcata vincente, ottiene la promozione dalla Serie B alla Serie A2 del campionato nazionale FIPIC. Nel 2013 la squadra, con l’intento di rafforzare la propria identità, cambia denominazione in Basket In Carrozzina: BIC GENOVA e “disegna” il nuovo logo. Lo scorso Febbraio abbiamo ottenuto, con tre giornate di anticipo, la promozione in Serie A1, la massima categoria del campionato nazionale FIPIC.

Quali finalità si propone, si in termini sportivi che in termini umani?

Il disagio dell’handicap spesso è anche amplificato dalla nostra società che tende a emarginare i ragazzi disabili e portatori di handicap. Per questi ragazzi, il basket in carrozzina rappresenta una seconda chance nella vita, un’opportunità di tornare a divertirsi e a godere appieno di una vita normale. Fare tutto questo conseguendo anche ottimi risultati a livello sportivo credo che sia un motivo di vanto. Due atleti di interesse nazionale a livello under 23 sono cresciuti con noi: Filippo Carossino ora ai campioni di Italia di Cantù gioca in pianta stabile nella nazionale maggiore; e Andrea Giaretti ora a Santo Stefano Macerata; e due stanno crescendo con noi attualmente: Arena e Sala. Arena, insieme a Carossino e Giaretti, ha vinto il bronzo all’europeo under 23 disputatosi lo scorso settembre a Saragoza. Oltre ai quattro di cui sopra, dalle nostre fila sono usciti campioni anche in altre discipline come handbike (il pluricampione del mondo Vittorio Podestà), nuoto (vedi Andrea Castagneto), pesistica e sci.

Chi sono i giocatori, caratteristiche, ruoli, e che infortuni hanno subito per essere in carrozzina?

Il roster di quest’anno consta di 10 ragazzi in pianta stabile più alcuni che fanno tira e molla in base alle esigenze lavorative.

  1. Giovanni Amasio: 31 anni, pivot (normodotato con la caviglia di acciaio)
  2. Nicolò Arena: 17 anni, pivot (amputato in seguito ad incidente domestico)
  3. Maxim Caraghioz: 24 anni, guardia (spina bifida)
  4. Matteo Fiorino: 33 anni, guardia (paraplegico in seguito ad incidente)
  5. Manrico Gianelli: 50 anni, pivot (amputato in seguito ad incidente stradale)
  6. Carlos Montano: 33 anni, guardia (Malformazione sia agli arti superiori che inferiori)
  7. Maximiliano Ruggieri: 27 anni, play (spina bifida)
  8. Dmitrijs Rukovisnikovs: 28 anni, guardia (spina bifida)
  9. Mattia Sala: 22 anni, play (spina bifida)
  10. Antonio Serio: 37 anni, ala/pivot (paraplegico incompleto in seguito ad incidente stradale)

In conclusione, questi saranno gli appuntamenti casalinghi al Palazzetto dello Sport di Manesseno, Via Don Luigi Sturzo 80, Sant’Olcese, 5 partite in cui potrete ammirare, gratuitamente, il BIC Genova:

  • Sabato 25 ottobre 2014, ore 16 contro il Porto Torres
  • Sabato 15 novembre 2014, ore 18 contro il Santa Lucia Roma
  • Sabato 22 novembre 2014, ore 18 contro il Crazy Ghost Battipaglia
  • Sabato 10 gennaio 2015, ore 18 contro la Polistportiva Amicacci Giulianova
  • Sabato 31 gennaio 2015, ore 18 contro il Santo Stefano Sport Banca Marche.

ACCORRETE NUMEROSI PER FARE IL TIFO PER LA SQUADRA DELLA NOSTRA CITTA’!!!

 

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Francesco Salvi
Da 35 anni appassionato di gesta sportive a 360°, fin da bambino ho praticato diversi sport, ma con scarsi risultati: calcio a livello agonistico, tennis, sci e l’odiatissimo nuoto. Il mio sangue è al 50% genovese, al 10% marchigiano e al 40% sampdoriano. Ho un debole per il divano di casa mia dal quale seguo indifferentemente qualsiasi competizione sportiva venga trasmessa in tv. Anche perché dal divano: “questo lo facevo anch’ io”. Sportivamente vorrei possedere: l’eleganza di Federer, la follia geniale di Maradona, il fisico di Parisse, la potenza di Tomba, l’agilità di Pantani, il romanticismo di Baggio e la classe di Mancini. Ma è impossibile, quindi rimango seduto.
Francesco Salvi

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