Stan Smith: non solo una scarpa

Da sempre mi piace osservare la gente. Passeggiare e guardare attentamente, nei minimi particolari, i passanti: come si muovono, come si vestono, come parlano e gesticolano. Mi piace cogliere le sfumature delle persone e inventarmi storie su di loro. Da un’osservazione attenta, durante una camminata in centro a Genova, ho notato una cosa: ai piedi di giovanissimi (ma non solo) ragazzi e ragazze, migliaia di stesse identiche scarpe. Bianchissime, semplicissime, molto vintage: le Stan Smith dell’ Adidas. Nei negozi di settore ne rimangono invece pochi numeri; sono in esaurimento continuo perché sono la moda del momento e, la moda, come si sa, o la si fa o la si subisce. Continuo la mia camminata per le vie principali del centro e mi viene un’idea: proverò a chiedere ai passanti che indossano le Stan Smith come mai quelle scarpe abbiano quel nome e chi sia stato effettivamente Stanley Roger Smith.

Entro in un bar, bevo un Negroni (da sobri certe cose non si possono fare) e comincio a chiedere. Alcuni mi prendono per scemo e tirano dritti, altri si fermano e mi rispondono: “Guarda non saprei”, “Boh, non lo so proprio”, “Mah, credo sia stato un vecchio giocatore di basket”, “Belin ma che ne so! Però sono troppo fighe e trendy le mie scarpe” e infine l’hipster (si le ha anche lui) “Ma chi quello di American Dad?”. Insomma nessuno dei giovincelli mi ha saputo argomentare una risposta degna di tale nome. Per la gente Stan Smith è solo una sneaker. Preso dalla disperazione chiamo mio padre e gli chiedo a bruciapelo “Pa, ma se ti dico Stan Smith tu cosa mi dici?”. Risposta fulminea: “Scarpa da tennis che prende il nome da…ma…sei ubriaco?” e riattacco subito senza spiegare. Gioia.

Per la generazione dei nostri padri, la scarpa che si discostava dal mocassino o dalla scarpa da passeggio tradizionale era la scarpa da tennis, termine oggi sostituito da sneakers. Quindi facendo 1+1 si può affermare che Stan Smith fosse un tennista. E infatti era un ottimo tennista. Vinse il torneo di Wimbledon nel 1972 e lo US Open nel 1971. In doppio vinse l’Australian Open del 1970 e 4 edizioni dello US Open (1968, 1974, 1978, 1980). Jack Kramer lo inserisce tra i migliori 21 giocatori di tennis di tutti i tempi e dal 1987 è stato inserito nella International Tennis Hall of Fame. Eppure c’è ancora qualcuno al mondo che gli chiede se sia il celebre disegnatore della scarpa da tennis più famosa del pianeta. O semplicemente che non ha la minima idea di chi sia Stan Smith. La leggenda narra che anche il figlio, in tenera età, guardandolo con innocente candore gli chiese “Papà, ma sei nato prima tu o le scarpe che portano il tuo nome?”.

Stan Smith

Stan Smith a Wimbledon con le scarpe omonime.

IL TENNISTA

Stan Smith era un giocatore straordinario che ha saputo vincere la sua goffaggine adolescenziale diventando uno dei migliori giocatori serve&volley di sempre. In doppio con Bob Lutz formava una coppia meravigliosamente affiatata e vincente. Il culmine della carriera lo raggiunse nel 1972 in Coppa Davis (7 coppe vinte in 10 partecipazioni). Finale USA-Romania a Bucarest in un ambiente assai ostile per la squadra statunitense, non solo per il pubblico che, aizzato da Ilie Nastase e Ion Tiriac, incita a squarciagola i propri beniamini, ma anche perché i giudici di linea chiamavano fuori qualsiasi palla dubbia a favore della Romania. Gli USA stanno vincendo 2 a 1. La partita decisiva è tra Smith e Tiriac e il Club Sportif Progresul è una bolgia. Tiriac le prova tutte: chiama il medico più volte, aizza il pubblico che lo segue chiassosamente, viene favorito da decisioni arbitrali al limite del ridicolo ma Smith si impone al quinto set (vincendolo 6/0 e dichiarando “Lì ho giocato il miglior tennis della mia vita”) decretando la vittoria della coppa Davis per gli Stati Uniti. Al momento della stretta di mano Stanley Roger Smith disse a Ion Tiriac che aveva perso tutto il rispetto nei suoi confronti per come si era comportato scorrettamente in campo. Forse è anche per questo che la scarpa è così bianca: simbolo di purezza, pulizia e semplicità.

LA SCARPA

Quello che da tanti anni conosciamo come modello Stan Smith vede la luce nel 1964 come Adidas Haillet, calzatura esclusivamente tennistica realizzata in collaborazione con l’allora celebre tennista francese Robert Haillet.  Caratteristica principale: è il primo modello di scarpa da tennis fabbricata interamente in pelle, in un periodo in cui la tela è ancora il materiale per eccellenza nel settore. Dal punto di vista estetico si punta sulla sobrietà: da qui la scelta di non proporre le classiche tre strisce sulla tomaia, che vengono sostituite da tre file di fori per l’aerazione. La scarpa si presenta quindi completamente bianca, in ossequio alla legge non scritta che voleva il bianco come colore d’obbligo dei tennisti su tutti i campi. Nel 1965 inizia il rapporto di collaborazione tra Adidas e Stan Smith, tennista emergente già sulla rampa di lancio verso un futuro da star. Dopo avergli fornito le scarpe su misura utilizzate in campo, nel 1971 l’ Adidas, con il tennista all’apice della carriera, lancia sul mercato il modello ex-Haillet, ribattezzandolo Stan Smith. Differenze: il nome sulla linguetta, il trifoglio sul tallone (su sfondo verde, poi blu, nero e infine anche rosa) e in seguito la scritta Adidas in rilievo a lato. Lo stesso modello che è arrivato sostanzialmente intatto fino ai nostri giorni.

LA MODA

Nel cybermondo dei fashion blog la Stan Smith spopola tantissimo in questo periodo. Io ho voluto fare un pezzo focalizzato sulla storia del giocatore e della scarpa ma molte blogger ne stanno parlando in termini di moda e tendenza e tra queste c’è Alessandra Castagner. Secondo la sua esperienza “la scarpa è un evergreen, un grande classico perchè semplice ma raffinata, insomma un piccolo gioiellino che ricordo molto le atmosfere vintage anni ’90 tipo Beverly Hills 90210.” e aggiunge “oramai la Stan Smith si vede in tutti gli stili: è un must del Normcore ma viene usata anche con abiti più sostenuti ed eleganti per sdrammatizzarli e renderli casual”. Insomma donne, a questo link potrete trovare un pò di accostamenti interessanti per le vostre uscite giornaliere, per un aperitivo o per una serata informale.

 

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Francesco Salvi
Da 35 anni appassionato di gesta sportive a 360°, fin da bambino ho praticato diversi sport, ma con scarsi risultati: calcio a livello agonistico, tennis, sci e l’odiatissimo nuoto. Il mio sangue è al 50% genovese, al 10% marchigiano e al 40% sampdoriano. Ho un debole per il divano di casa mia dal quale seguo indifferentemente qualsiasi competizione sportiva venga trasmessa in tv. Anche perché dal divano: “questo lo facevo anch’ io”. Sportivamente vorrei possedere: l’eleganza di Federer, la follia geniale di Maradona, il fisico di Parisse, la potenza di Tomba, l’agilità di Pantani, il romanticismo di Baggio e la classe di Mancini. Ma è impossibile, quindi rimango seduto.
Francesco Salvi

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