Al mio segnale scatenate la MotoGP

La stagione motoristica si avvicina al via e le luci sul rettifilo della MotoGP brillano a intermittenza. Carmelo Ezpeleta, il CEO della Dorna (la società proprietaria dei diritti di Superbike e MotoGP), nel tentativo di rinfoltire le griglie falcidiate dalla crisi che ha colpito molti costruttori e team privati in questi anni, ha cominciato già dallo scorso anno ad aprire le porte a mezzi con soluzioni tecniche (e di conseguenza economiche) inferiori, per culminare quest’anno con l’introduzione della categoria “Open”  – in sostituzione della passata CRT – assieme alle tradizionali “Factory”, ovvero i team ufficiali dei colossi mondiali delle due ruote. Sostanzialmente le Open avranno a disposizione un maggior numero di motori (12 contro 5), un serbatoio più capiente (24 litri contro 20) e una gomma morbida differente, a discapito di un’elettronica imposta tramite una collaborazione con l’italiana Magneti Marelli.

Quest’ultimo è il tassello più importante perchè nel circus di oggi più si spende in elettronica e più si ha un ritorno agonistico e soprattutto commerciale, poiché le tecnologie si possono così applicare ai mezzi in vendita dai concessionari. Ergo, la situazione attuale dice che Honda dispone di un portafoglio decisamente più imbottito (per non dire sconfinato) rispetto ai suoi avversari. Volgarmente si può dire che tenga il coltello dalla parte del manico, puntato verso l’organizzazione che la contiene, ma che di fatto, in parte, la sostiene.

Dopo la stratosferica passata stagione, Marc Marquez, ragazzino prodigio che ha frantumato ogni record e conquistato il titolo al primo anno tra i “grandi”, quest’anno deve subito fare i conti con un infortunio (frattura della caviglia mentre si allenava con la moto da cross), che lo terrà lontano dai test di Sepang di questi giorni e quelli del mese prossimo in Qatar, permettendogli il rientro solo per la prima gara del campionato in previsione il 23 marzo nella surreale cornice notturna del Losail Circuit qatarino.

Cosa emerge dai test fino ad ora sostenuti? Nei primi test di Sepang il più veloce e imprendibile è sempre stato Marquez, seguito da un sempreverde Valentino Rossi che si prepara alla sua 19esima stagione tra i professionisti. Un po’ nella penombra sembrano essere Dani Pedrosa (sebbene nella seconda giornata abbia trovato il guizzo giusto per chiudere in testa) e soprattutto il vicecampione uscente Jorge Lorenzo, il quale non riesce a trovare il giusto setting alla propria moto a causa anche delle coperture Bridgestone, che non sembrano adattarsi molto alla M1 di Iwata in versione 2014.
Ottime prestazioni dei fratelli Espargaro e della Ducati del nostrano Andrea Dovizioso, che con l’inserimento nel team del nuovo ingegnere prelevato dall’Aprilia, Gigi Dall’Igna, sembrano trovare giorno dopo giorno la quadra della situazione.

E’ ancora troppo presto per dire come andrà la stagione, i valori in campo dimostrati in questi sprazzi di pre-season non sono reali ed è fuor di dubbio che quando si tratterà di fare sul serio ognuno ci metterà del suo: Marc Marquez con il talento puro e la follia dei 20 anni, Jorge Lorenzo con la determinazione del fuoriclasse, Dani Pedrosa con la pulizia e l’agilità dei fantini e Valentino Rossi con quella voglia incredibile di correre a 35 anni contro una generazione di piloti che di fatto è quella successiva alla sua. E si sa che la passione può essere l’elemento che fa compiere cose straordinarie.
Fino all’anno scorso appartenevo alla categoria di coloro che aspettavano con ansia il decimo titolo mondiale del Dottore, ma in una MotoGP sempre maggiormente dipendente dai dati, dall’elettronica e dalle gomme e sempre meno alla sensibilità del pilota, le probabilità si riducono notevolmente (vista anche la qualità dei giovani talenti crescenti). Ho mutato così il mio pensiero, figlio anche di una maggiore età, e credo che in fin dei conti Vale mi abbia fatto godere così tanto negli anni passati che solo a ripensarci mi basta che si diverta!

Per completezza di informazione, ecco piloti e calendario della stagione 2014 …e al mio segnale scatenate la MotoGP!

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Alessio Rassi
Nato nello stesso giorno - ma diversi anni dopo – del plurititolato pilota di rally Renato Travaglia o del navigatore Daniel Elena, mi appassiono fin dai primi vagiti a ogni genere di sport motoristico, su strada e su pista. Pratico ogni sorta di sport non-motoristico e questo mi porta a non concludere nulla. Quando finalmente posso dedicare tempo e (pochi) soldi ai motori guidati mi accorgo di aver già troppi anni sulle spalle, facendomene una ragione davanti ad una birra trappista. Utilizzo i week-end di gran parte dell'anno per seguire il Motomondiale, la SBK, l'MX GP, il WRC con IRC annessi e connessi e varie corse su strada. Capita spesso che mi chieda come sarebbe stato fare di un hobby la ragione di vita ma non potendo dare una risposta mi limito a raccontarne qualche fatto, con un casco vicino e la passione nel cuore.
Alessio Rassi

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