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European SuperLeague

Che il calcio sia cambiato e stia cambiando non è più utopia, mostrando gli aspetti negativi e positivi di tale gestione. Ultima in ordine di tempo è l’idea di creare l’European Super League, un campionato europeo distaccato dai vari campionati e comprendente le squadre di maggiore risalto internazionale: una partecipazione dunque riservata all’élite del vecchio continente che rappresenterebbe una svolta epocale in ambito organizzativo e pratico.

La proposta è stata messa sul tavolo dall’imprenditore americano Stephen Ross, proprietario anche dei Miami Dolphins, il quale ha indetto un incontro pressoché segreto con il vice presidente del Manchester United, l’amministratore delegato del Liverpool, il presidente del Chelsea, il direttore esecutivo dell’Arsenal e l’amministratore delegato del Manchester City. Tema fisso della discussione è stata l’ipotesi di abbandonare la Champions League e la Premier League al fine di dedicarsi unicamente alla suddetta Super League, con l’obiettivo primario di escludere la necessità di una qualificazione – che arriverebbe dopo un’intera stagione e non sempre matematicamente e certamente – e di incrementare i guadagni inerenti ai diritti televisivi e a sponsor da tutto il mondo. Ross, che di fatto ha ripreso l’idea di Rupert Murdoch, è l’ideatore inoltre dell’International Champions Cup, il torneo che si disputa ogni estate con i maggiori pilastri del calcio

Nonostante le prime smentite da parte dei diretti interessati e i movimenti nascosti che continuano a esserci, il contratto per Champions League ed Europa League lega ogni società partecipante a rispettarlo almeno fino al 2018, termine di scadenza dopo l’ultimo rinnovo firmato. Ciò che spicca è il bisogno di rinnovamento a cui anche la UEFA starebbe pensando, magari trovando un punto di incontro nella questione entrata ormai nell’occhio del ciclone.

Ci saranno dunque un cambio di formato e una ristrutturazione dell’attuale competizione europea, ma le modalità di incontro devono ancora essere definite: per il momento si parla di 20 squadre partecipanti suddivise in due gironi, ciascuno di essi con partite di andata e ritorno, al termine delle quali ci sarà una qualificazione alla fase finale e la conseguente eliminazione diretta fino ad arrivare in finale. Primeggia la cinquina inglese con Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City e Manchester United; alla pari, con quattro società coinvolte, ci sono Spagna (Atletico Madrid, Barcellona, Real Madrid e Siviglia o Valencia), Germania (Bayern Monaco, Bayer Leverkusen, Borussia Dortmund e Wolfsburg), e Italia (Milan, Inter, Juventus e Roma o Napoli). In fondo resta la Francia, con le sole Lione, Paris Saint-Germain e Marsiglia a rappresentare la Ligue 1. Diversamente dalle inglesi, gli altri clubs europei potrebbero decidere comunque di disputare il campionato senza però lo sforzo di doversi qualificare necessariamente: così facendo non c’è il rischio di ridurre i propri introiti nel caso in cui una squadra blasonata non riuscisse nell’intento di arrivare tra le prime sei.

Ovviamente siamo aperti a ogni tipo di sorprese, dato che anche l’Olympiacos avrebbe fatto richiesta per un suo ingresso nella super league. In tal caso, con più partecipanti del previsto, la competizione estenderebbe i suoi confini. Con essa verranno modificate le modalità di gioco e l’organizzazione, che potrebbero dunque sovvertire i vigenti principi dettati dalla UEFA.

Con la ventata di cambiamento i delicati rapporti tra federazioni e UEFA rischiano di essere compromessi e il pericolo di perdere alcune delle squadre più prestigiose, con l’abbassamento di interesse per Champions League ed Europa League, potrebbe essere cosa non troppo remota.
D’altra parte non bisogna sottovalutare un altro punto vista, quello delle escluse, che potrebbero lamentare un trattamento discriminatorio e aprire uno scenario di aperta rottura. Non resta che aspettare che tipo di proposta arriverà, per capire, in base ai criteri di inclusione, che tipo di calcio dovremo aspettarci.

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Alessio Eremita
Inventore di finzioni, creatore e amante di polemiche, instancabile intollerante che potete leggere anche su empireodelpallone
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