#ioleggoperche

#ioleggoperchè: il libro scende in campo

Quando da ragazzino andavo in curva, uno dei capi ultras arringava la folla con questa frase: Dai, cantate! Siamo allo stadio, mica a teatro. Io me la ridevo di gusto, perchè due file di gradini più sotto c’era il mio prof. di letteratura italiana, che durante l’anno ci dava da leggere Dante, Petrarca, Boccaccio, Leopardi, Pirandello, Montale, Pavese etc etc. Era la mia rivincita: in classe si giocava con le sue regole, allo stadio con le mie. Con gli anni la passione per il calcio non è diminuita e anche quella per i libri è aumentata. I due mondi, nel frattempo, spesso si sono uniti e la letteratura sportiva, oggi, anche in Italia è in grado di raccontare lo sport in modo diverso, di “elevare il discorso, di praticare la passione per il pallone e utilizzarla nella produzione di forme e contenuti rinnovati” (cit. Cristiano Presutti).
Potrei citare dozzine di bei libri a tema sportivo-calcistico, ma preferisco linkare la libreria su Anobii di futbologia.org: qui potete trovare scaffali e scaffali di ottima letteratura pallonara.

Il tempo, si sa, è galantuomo e in queste settimane si consumerà la contro-rivincita del mio vecchio professore di italiano. In due weekend per la serie B (12 e 19 aprile) e uno per la serie A (12 aprile), i libri entreranno direttamente nei campi di calcio: al momento del saluto tra i giocatori, la squadra ospitante consegnerà un libro della collana #ioleggoperché agli avversari e anche gli arbitri vestiranno la rispettiva maglia.

In 32 stadi, da Verona a Napoli, da Torino a Catania, da Bologna a Trapani, verrà promossa questa iniziativa per incoraggiare appassionati calfiofili (e non) a dedicarsi alla lettura, in vista del 23 aprile, momento centrale del progetto e giornata mondiale del libro e del diritto d’autore.
In questa data 240mila libri in edizione speciale saranno consegnati da “messaggeri” a lettori saltuari e non lettori: una collana di 24 titoli, scelti per la loro qualità letteraria e capaci di conquistare anche chi legge poco o non legge.

Buona partita, vecchio Prof!

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Chi sono? cosa faccio? dove vado? A tutte queste domande rispondo con un bel silenzio. Diciamo che lo psicodramma è il mio terreno preferito, altrimenti che genoano sarei?! Mi piacciono i piani ben riusciti ed è per questo che opero sempre in direzione contraria. Insomma ho una predilezione per gli sconfitti, i secondi e quelli che si sbattono. Per farla breve, per i gregari. Ahimè sono un romantico e quando vinco mi sento a disagio. Per questo sono sempre all’opposizione. Ci sono 4 cose che mi mandano in visibilio: la frazione a farfalla di Pankratov, l’eleganza di uno stop di petto, il culo di Franziska van Almsick e i tackle di Paul Ince. Per il resto bevo birra.

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